Zagor e il mare

da | Lug 1, 2019

Si terrà giovedì 25 luglio, alle 19.30, presso la Galleria Comunale d’Arte Leonardo Da Vinci, l’inaugurazione della mostra “Zagor e il mare”, con la presenza di Luca Crovi (editor della Sergio Bonelli Editore), di Moreno Burattini (sceneggiatore e curatore della serie di Zagor) e di Gianni Sedioli e Marco Verni (disegnatori di Zagor). La mostra si tiene in occasione della seconda edizione di “CesenaticoNoir”, il festival interamente dedicato alla letteratura di genere giallo e thriller, che vedrà, dal 25 al 28 luglio la partecipazione di sedici scrittori, di cui quindici italiani, fra i più seguiti e apprezzati, a cui si aggiungerà, come ospite d’onore, Arne Dahl, lo scrittore svedese autore, fra le altre opere, della pluripremiata serie poliziesca del Gruppo A.

La mostra propone copertine e illustrazioni di Gallieno Ferri che dal 1961 al 2016 ha disegnato Zagor, il personaggio creato da lui e da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) e mette in evidenza il rapporto che ha avuto nel tempo lo Spirito con la Scure col mare. Come ci ricorda Moreno Burattini nel suo testo di presentazione “Zagor si imbarca spesso e volentieri sulla “Golden Baby”, la goletta del suo amico Fishleg, e viaggia per mare. Lo fa anche a bordo di altre navi, con le quali si è recato nei Caraibi, in Africa, in Islanda, in Scozia e perfino in Antartide. Del resto, il creatore grafico di Zagor, il disegnatore Gallieno Ferri (1929-2016), da buon ligure era un provetto velista e, oltre a partecipare a quante più regate possibili, si cimentava anche con il windsurf. Il suo amore per il mare traspare da mille suoi disegni. Non era da meno il creatore letterario (e anche editore) del personaggio, il milanese Sergio Bonelli (1932-2011) che firmava le sue sceneggiature con il nome di Guido Nolitta. A dire il vero, lui preferiva i battelli fluviali con cui ha esplorato per anni in lungo e largo l’Amazzonia. Da grande narratore di racconti d’avventura qual era, sapeva rendere perfettamente il sapore del mare, il brivido della tempesta, il mistero degli abissi inesplorati. In una sua storia, intitolata non a caso “Oceano”, fa perfino indossare allo Spirito con la Scure uno scafandro da palombaro. Ecco dunque questa mostra a testimoniare come un campione del fumetto italiano, conosciuto peraltro in mezzo mondo, abbia uno stretto connubio con velieri, onde, traversate e rotte verso l’Emozione. Perché il mare è Avventura, come Zagor”. Così come il Mare è Cesenatico.

Tutte le copertine e le illustrazioni che compongono la mostra “Zagor e il mare” sono state realizzate da Gallieno Ferri fra il 1961 e il 2014. La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al prossimo 8 settembre, tutti i giorni dalle 17 alle 23, ingresso libero.

ZAGOR E IL MARE
di Moreno Burattini

Attenti a non scambiare Zagor per un personaggio western. Se è vero che nelle sue avventure incontriamo pellerossa, cowboys, trappers e sceriffi, è vero anche, però, che l’ambientazione geografica è quella della Vecchia Frontiera (il Nord Est dell’Ultimo dei Mohicani). Inoltre l’epoca storica che fa da sfondo viene convenzionalmente identificata con la prima metà dell’Ottocento, qualche decennio prima della tradizionale epopea del Far West. Ma, soprattutto, per una precisa scelta degli autori, Zagor (che dal 1961 continua a uscire nelle edicole italiane) è il fumetto della contaminazione fra i generi e dunque nelle sue storie anche gli alieni, i mostri e la magia hanno piena cittadinanza, così come gli è permesso spostarsi in giro per il mondo e muoversi in qualsiasi scenario. Per questo lo Spirito con la Scure (così lo chiamano i nativi americani della foresta di Darkwood, là dove l’eroe ha la sua capanna) si imbarca spesso e volentieri sulla “Golden Baby”, la goletta del suo amico Fishleg, e viaggia per mare. Lo fa anche a bordo di altre navi, con le quali si è recato nei Caraibi, in Africa, in Islanda, in Scozia e perfino in Antartide. Del resto, il creatore grafico di Zagor, il disegnatore Gallieno Ferri (1929-2016), da buon ligure era un provetto velista e, oltre a partecipare a quante più regate possibili, si cimentava anche con il windsurf. Il suo amore per il mare traspare da mille suoi disegni. Non era da meno il creatore letterario (e anche editore) del personaggio, il milanese Sergio Bonelli (1932-2011) che firmava le sue sceneggiatore con il nome di Guido Nolitta. A dire il vero, lui preferiva i battelli fluviali con cui ha esplorato per anni in lungo e largo l’Amazzonia. Da grande narratore di racconti d’avventura qual era, sapeva rendere perfettamente il sapore del mare, il brivido della tempesta, il mistero degli abissi inesplorati. In una sua storia, intitolata non a caso “Oceano”, fa perfino indossare allo Spirito con la Scure uno scafandro da palombaro. Ecco dunque questa mostra a testimoniare come un campione del fumetto italiano, conosciuto peraltro in mezzo mondo, abbia uno stretto connubio con velieri, onde, traversate e rotte verso l’Emozione. Perché il mare è Avventura, come Zagor.

I creatori di Zagor

Guido Nolitta (Sergio Bonelli)

Dietro lo pseudonimo di Guido Nolitta si nasconde l’editore Sergio Bonelli. Nato a Milano il 2 dicembre 1932, è figlio di Gianluigi Bonelli, il “papà” di Tex e di tanti altri eroi del fumetto italiano. L’esordio di Sergio Bonelli come autore di testi avviene nel 1958, quando traduce la serie argentina “Verdugo Ranch” e ne scrive l’episodio finale, facendolo illustrare da Franco Bignotti. Sempre di Bignotti è il primo personaggio creato da Nolitta: “Un ragazzo nel Far West” (1958).
Nel 1961, insieme al disegnatore Gallieno Ferri, dà vita a “Zagor”, di cui firma quasi tutti gli episodi fino al 1980. Nel 1963, Nolitta mette in edicola “Il giudice Bean”, una mini-serie visualizzata da Sergio Tarquinio, al quale affiderà anche “Il ribelle” (1966). Nel 1975, tocca al “figlio” prediletto, “Mister No”, un pilota che agisce sullo sfondo del Sud America degli Anni Cinquanta. Nel 1977, sceneggia per Aurelio Galleppini il romanzo a fumetti “L’Uomo del Texas”, e comincia ad affidare allo stesso Galep e ad altri disegnatori alcune sue storie di Tex. Nel 1990, vara la mini-serie “River Bill”, illustrata da Francesco Gamba. Di fondamentale importanza l’attività di Sergio Bonelli come editore, che lo assorbe fino alla sua scomparsa, avvenuta a Monza il 26 settembre 2011.

Gallieno Ferri

Gallieno Ferri è nato a Genova il 21 marzo 1929. Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione di geometra, risulta uno dei migliori disegnatori in una selezione operata dall’editore De Leo, che intendeva scoprire giovani talenti. Questo gli consente subito di illustrare due personaggi, “Il Fantasma Verde” e “Piuma Rossa”, siglando le tavole con il nome d’arte di Fergal. Nel 1949, gli viene affidata la prima serie del giustiziere “Maskar”, mentre i western “Tom Tom” e “Thunder Jack” rappresentano le tappe iniziali di una lunga e fortunata collaborazione con il mercato francese. Disegna, inoltre, le serie “Jolly” e “Capitan Walter”, uscite sulla rivista “Il Vittorioso”.
Nel 1960, conosce Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli), che gli affida la realizzazione grafica di “Zagor”, del quale illustrerà decine di storie e tutte le copertine. L’intenzione dei due autori è di dar vita a un character che incontri il favore dei più giovani, ma che, nel contempo, non scivoli nell’infantilismo e contenga tutti gli elementi tipici delle storie d’avventura, arricchendoli con spunti presi da altri generi narrativi. Nel 1975, quando nasce un altro celebre eroe di Nolitta, “Mister No”, Ferri (eccolo sopra, in un autoritratto) ne illustra il numero uno e le prime centoquindici copertine. Per “Il Comandante Mark” ha firmato le cover degli Speciali 9, 10 e 11. Gallieno Ferri è scomparso a Genova il 2 aprile 2016.

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